Eco-Blog

Scarto di polietilene ed alluminio

Il riciclo del poliaccoppiato

Cosa succede a polietilene ed alluminio?

Il Tetra Pak è formato da: carta,alluminio e polietilene. Queste ultime due componenti, dopo che i cartoni per bevande vengono frullati nel Pulper sarebbero diventati uno scarto prima di aver trovato il modo per recuperarli.
Questo materiale omogeneo, viene anche venduto ad altre industrie le quali fabbricano manufatti dalle molteplici destinazioni:
  • dall'edilizia all'arredo urbano,
  • oggetti di uso comune (penne e righelli)
  • pali di ormeggio e piattaforme galleggianti
  • pallet per il trasporto merci
  • dispenser per la distribuzione di asciugamani e carta igienica reciclati dagli stessi cartoni per bevande.

Questo materiale è identificato con il marchio Al.Pe.

La trasformazione

Impianto di granulazione

Precedentemente il poliaccoppiato veniva separato perchè non era possibile lavorare insieme polietilene ed alluminio successivamente, grazie a nuovi macchinari c'è stato un cambiamento.
Il granulatore è un macchinario di nuova generazione che ha la capacità di trasformare questi materiali. Dopo che il Pulper "scarta" l'alluminio e il polietilene essendo un materiale pesante, questi vengo tritati all'interno del granulatore, ottenendo dei fiocchi che prima vengono riscaldati, poi trasformati in un granulo omogeneo che viene fatto raffreddare.
Granulatore
Granulo poliaccoppiato

Un nuovo materiale

Cosa facciamo con questo granulo?

Il granulo ottenuto è un materiale unico nel suo genere, poichè non tutti riescono a lavorare polietilene ed alluminio insieme. Ottenuto questo granulo verrà successivamente trasferito in altre sedi per la sua lavorazione. In particolare è possibile utilizzarlo in stampanti 3d per creare qualsiasi oggetto in plastica riciclata, come: sedie, tavoli, oggettistica per decorare ambienti, e ancora diventa materia prima per i pallet e tanti altri prodotti, tutti in plastica riciclata. Questa grande innovazione porterà molti vantaggi all'ambiente; parliamo di oggetti che nel momento in cui diventeranno inutilizzabili non saranno gettati in una discarica, ma saranno recuperati per essere reinseriti nel processo industriale. Un vero processo di economia circolare.